La pecora costituisce una realtà ben consolidata
a livello allevatoriale lombardo.
I punti di contatto e di similitudine dell’allevamento ovino con
quello caprino sono estremamente limitati, essendo l’uno a prevalente
produzione di carne e lana, mentre l’altro ha la sua finalizzazione
nella produzione di latte.
La tradizione ovina della Lombardia, consolidatasi da centinaia d’anni,
è basata sulla produzione di carne e lana ottenute principalmente
da pecore di razza Bergamasca che vengono allevate per l’80% in
grosse greggi transumanti, mentre il restante 20% sono allevate stanzialmente
o semi-stanzialmente in gruppi che raggiungono numeri più contenuti.
Le caratteristiche peculiari della razza Bergamasca (rusticità,
produzione carne) fanno si che essa sia la più rappresentata
e diffusa in ambito regionale; è inoltre apprezzata sia sul territorio
nazionale che oltre alpe come animale di grande pregio.
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A dare ulteriore slancio all’allevamento delle pecore è
stata la richiesta di carne da parte di cittadini extracomunitari, estimatori
di tale prodotto. E’ in atto una costante crescita di pecore ed
allevatori di giovane età che garantiscono futuro al comparto.
La pecora svolge in Lombardia un ruolo nella salvaguardia del territorio,
sia in pianura nelle zone demaniali e marginali, che in montagna dove
con la tendenza alla diminuzione di altri animali monticanti si stanno
creando zone ad alto rischio ambientale.
Grande importanza va data alle condizioni sanitarie di assoluta garanzia
raggiunta dagli ovini, tanto da avere la qualifica di Regione ufficialmente
indenne da brucellosi.
Sono da segnalare tentativi di introduzione di razze ovine da carne
nordiche e razze specifiche per la produzione del latte che però,
anche per il numero limitato e i pochi dati recepiti, non hanno ancora
dato esiti significativi.
Danilo Mosconi
Allevatore di pecore
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